Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi, un vecchio detto che torna sempre in mente…. E con la “tua” famiglia più stretta, o con gli amici più cari è l’occasione per un pò di giorni di relax, tra le colline romagnole, già addobbate con i colori più straordinari della natura, un universo di rosa che và dal più tenue al rosa più acceso e vivere in piena libertà, senza vincoli e orari.
Esplorare la Valle del Rubicone e suoi borghi dall’aspetto tipicamente medioevale, come Longiano, Roncofreddo, San Giovanni in Galilea, Santarcangelo. Fermarsi in una trattoria e degustare i nostri piatti tipici, prima tra tutte la piadina romagnola e perchè no un pranzo di Pasqua diverso!
Fuori dai nostri luoghi cogliamo più occasioni anche per vedere mostre diverse:
- A Longiano, fino a luglio, alla “ Fondazione Tito Balestra” è in corso la mostra di Kengiro Azuma, “Terrecotte e opere grafiche“. Le opere dell’artista giapponese sono caratterizzate dall’arte Zen associata all’arte di Marino Marini e Lucio Fontana, di cui fu allievo e poi assistente.
Cà Prosciutto è immerso nelle colline Romagnole, tra Longiano, Roncofreddo e Santarcangelo. Potrete soggiornare liberi da orari e impegni, ritornare negli appartamenti caldi e accoglienti dopo una giornata trascorsa a spasso.
Daniele, questo è il mio nome, e il 19 marzo è una data piena di bellissimi ricordi. 11 anni, cominciano le prime uscite serali con gli amici del quartiere Rio Salto. A metà febbraio incominciammo a vedere ragazzi con piccoli carretti pieni di sterpaglia che giravano per il quartiere. Noi giovani ci chiedevamo : – ” cosa fanno?”, ” dove vanno?”.
E così andiammo a vedere; ci ritrovammo tra un gruppo di lavoratori che per divertimento accatastavano legna per il 18 marzo: la festa di San Giuseppe! Così cominciammo a seguirli anche noi , tutte le sere si andava ad aiutarli e stava in loro compagnia, così diventammo un unico grande gruppo. Eravamo tantissimi!
Ricordo le corse con il carro, chi spingeva, chi guidava i lunghi manubri di ferro. Si passava nelle stradine di campagna e si chiedeva ai contadini se si potevaraccogliere la potatura degli alberi e si invitavano alla grande focarina. Ho ancora in mente i sorrisi degli anziani per il nostro dialetto storpiato!!!
Dall’avvio delle fiamme, sembrava come se i giovani, che fino ad allora erano stati i protagonisti, lasciassero ai più anziani, più capaci, l’ardito compito di gestire le grandi fiamme. La focarina univa le faglie, nonni, figli, nipoti, dava gioia e voglia di stare insieme; le chiacchere, gli scherzi, le battute, i primi sorrisi alle ragazzine vicino al fuoco.
La luce che emanava illuminava il quartiere e il calore riscaldava il cuore di tutti i presenti. Quelle serate hanno legato tanti ragazzi ad una amicizia che ancora oggi esiste; non ci vediamo più così spesso, ma ogni volta che ci s’incontra non manca mai il ricordo di quel particolare evento ricco di emozioni.
PS: non mancavano mai certo le marachelle, ma le racconteremo l’anno prossimo!
Roberta e Daniele vi aspettano il 18 marzo 2016 nel parco di Cà Prosciutto a Musano di Rio Salto, Savignano sul Rubicone.